La località di Scopello sorge sulla costa occidentale della Sicilia ed è una frazione del comune di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani. Conta appena più di un centinaio di abitanti, ma in estate il delizioso borgo si popola di turisti e le sue strade, in inverno silenziose, si riempiono di vita.
Scopello, dal greco Scopelos, (letteralmente scogli), deve il suo nome alla presenza dei due bellissimi faraglioni che emergono fieri dalle acque cristalline della baia. La storia di questo borgo è molto antica. I primi reperti che attestano la presenza dell’uomo in queste terre sono stati rinvenuti nella grotta dell’Uzzo, all’interno della Riserva dello Zingaro.
Gli scavi effettuati negli anni 70 hanno riportato alla luce una delle necropoli mesolitiche più interessanti di tutto il territorio italiano. I primi abitanti, giunti fin qui dall’asia minore, furono gli Elimi, che fondarono anche Erice e Segesta e si stabilirono su queste coste. Dalle ricerche effettuate pare che il fiume di Guidaloca fosse il porto dell’antica città di Elima.
In tutta la zona attorno a Scopello sono stati ritrovati resti che testimoniano il passaggio di civiltà antichissime come le colonne ritrovate nella baia di Guidaloca, reperti risalenti al II sec a.C. (visibili nel percorso archeologico sommerso dei faraglioni) e l’antica Tonnara. Pare infatti che nel sito attuale della Tonnara sorgesse la mitologica città di Cetaria, così chiamata per l’abbondante presenza di tonni in queste acque. La tonnara era probabilmente l’antico porto della città, a riparo dai venti ad eccezione del levante e grecale.
Questa ipotesi è avvalorata dalla presenza, sui fondali antistanti la tonnara, di ceramiche e anfore d’origine africana, punica e greca. Sulla scomparsa della città di Cetaria non ci sono fonti attendibili, qualcuno sostiene che sia stata distrutta dagli arabi nel 827 d.C., altri che sia stata colpita da un terremoto e un maremoto che ne ha cancellato quasi ogni traccia.
Il nome di Scopello compare per la prima volta in lingua Greca nel 1097. Alla dominazione greca seguì quella romana e successivamente quella normanna. Durante quest’ultima venne costruito il baglio. Nel XIII sec. L’imperatore Federico II di Svevia donò Scopello ai Lombardi e al Piemontese Oddone di Camerana. Dopo qualche decennio Scopello diventò feudo della città di Monte San Giuliano, oggi conosciuta come Erice.
Il borgo così come oggi lo conosciamo risale al XVII sec.
Durante il regno di Ferdinando II di Borbone Scopello, insieme al bosco adiacente, divenne riserva di caccia reale. Il legame tra Scopello e i Borboni era talmente forte che durante la spedizione dei mille, guidata da Garibaldi, gli abitanti si schierarono con il loro re e combatterono con tutte le loro forze per opporsi ai piemontesi.
Con l’unità d’Italia e la cacciata dei Borboni Scopello insieme al suo bosco passò nelle mani statali e i beni borbonici vennero smembrati e rivenduti a prezzi bassissimi. Oltre al baglio meritano attenzione l’antica Tonnara e le due torri, una risalente al 1500 progettata dall’ingegnere Camilliani e l’altra del 1200 di cui oggi rimangono i ruderi, ma che testimoniano il passato glorioso di questa terra.